Lezione Simulata: cos’è e come strutturarla

La lezione simulata non è un momento in cui si finge di interagire con una classe inesistente. Piuttosto, si tratta di un’occasione in cui, seguendo una traccia e uno schema ben definito, si deve articolare una lezione. In pratica, è necessario predisporre una griglia che preveda prerequisiti, la classe di destinazione, eventuali Bisogni Educativi Speciali (BES), obiettivi minimi e di apprendimento, finalità educative, valutazioni, tipi di prove, metodologie e così via.
Questa preparazione è fondamentale per progettare un’Unità Didattica di Apprendimento (UDA), che può variare nella forma ma deve sempre seguire questi step.

La lezione simulata rappresenta un momento cruciale durante il concorso per docenti, in cui i partecipanti devono mettere in mostra le loro conoscenze accademiche e le abilità nell’insegnamento di fronte a una commissione valutativa. L’intento è quello di ricreare l’ambiente autentico di una classe, consentendo ai candidati di dimostrare la loro capacità nel preparare, condurre e valutare una lezione in maniera efficace.

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Quali sono i punti fondamentali per la strutturazione della lezione simulata?

I punti fondamentali da seguire per la strutturazione di una lezione simulata sono molteplici:

  • Argomento della lezione: indica l’argomento intorno al quale viene organizzata la tua lezione. Introduci l’argomento, spiegandone gli aspetti principali.
  • Analisi del contesto: analizza la classe in cui dovrai svolgere la lezione, specificando il numero di alunni, la presenza di alunni BES, il contesto scolastico. Puoi specificare il bisogno della classe, ponendoti la domanda “Perché affronto questa argomento?”. Ad esempio, se la classe ha di base problemi relazionali, decido di affrontare una lezione sul FairPlay.
  • Leggi correlate: ad esempio, se nella mia classe è presente uno o più alunni BES, spiego la normativa di riferimento.
  • Nucleo fondante della lezione.
  • Prodotto finale: qual è l’obiettivo della mia lezione?
  • Prerequisiti: quali competenze devono già possedere gli alunni per poter svolgere questa lezione?
  • Specificare su quali competenze europee e di cittadinanza si sviluppa la lezione.
  • Indicare i traguardi per lo sviluppo delle competenze e gli obiettivi specifici di apprendimento indicati nelle Indicazioni Nazionali.
  • Indicare le conoscenze e le abilità che si vogliono raggiungere.
  • Indicare le risorse che si utilizzano, suddividendole per comodità, in risorse umane, risorse per la parte teorica e risorse per la parte pratica.
  • Definire quali metodologie didattiche vengono utilizzate.
  • Suddividere la lezione in fasi temporali, specificando in ogni fase le attività che vengono svolte.
  • Indicare i tipi di valutazione che vengono effettuati e gli strumenti e le risorse utilizzate.

Le Indicazioni Nazionali

Trattandosi di un argomento così importante all’interno delle note del MIUR viene dato ampio spazio alla spiegazione di quali sono le modalità di progettazione attese dalla commissione. È possibile individuare indicazioni più generiche per la scuola in generale, e più specifiche a seconda del grado di istruzione.

Ad esempio, a livello più generico le indicazioni asseriscono che:

“Fin dalla scuola dell’infanzia, nella scuola primaria e nella scuola secondaria di primo grado l’attività didattica è orientata alla qualità dell’apprendimento di ciascun alunno e non ad una sequenza lineare, e necessariamente incompleta, di contenuti disciplinari. I docenti, in stretta collaborazione, promuovono attività significative nelle quali gli strumenti e i metodi caratteristici delle discipline si confrontano e si intrecciano tra loro, evitando trattazioni di argomenti distanti dall’esperienza e frammentati in nozioni da memorizzare”.

Ad esempio, per quanto riguarda le scuole di primo grado si legge che

“tutta la scuola in genere ha una funzione orientativa in quanto preparazione alle scelte decisive della vita, ma in particolare la scuola del primo ciclo, con la sua unitarietà e progressiva articolazione disciplinare, intende favorire l’orientamento verso gli studi successivi mediante esperienze didattiche non ripiegate su se stesse ma aperte e stimolanti, finalizzate a suscitare la curiosità dell’alunno e a fargli mettere alla prova le proprie capacità”. […] Gli alunni “trovano stimoli per sviluppare il pensiero analitico e critico, imparano ad imparare, coltivano la fantasia e il pensiero originale, si confrontano per ricercare significati e condividere possibili schemi di comprensione della realtà, riflettendo sul senso e le conseguenze delle proprie scelte. […] Una buona scuola primaria e secondaria di primo grado si costituisce come un contesto idoneo a promuovere apprendimenti significativi e a garantire il successo formativo per tutti gli alunni”.

Per quanto riguarda le metodologie didattiche che possono essere richieste, e che ci si aspetta di ritrovare nel candidato, puoi fare riferimento alla cornice legislativa della recente Legge 107/15 (la Buona Scuola, Riforma del sistema nazionale di istruzione e formazione e delega per il riordino delle disposizioni legislative vigenti).

All’interno di questo documento troverai tracce dettagliate del tipo di preparazione richiesta e di come si prevede che una lezione venga organizzata, sulla base di precise richieste didattiche. È soprattutto rispetto all’identificazione dei bisogni della classe che si struttura una lezione, e anche questo aspetto viene segnalato all’interno della legge.

Per fornire una sintesi dettagliata, possiamo riportare l’elenco dei punti che contribuiscono a costruire una simulazione di lezione didattica su misura e personalizzata per le esigenze di ogni singolo contesto classe a cui ci si riferisce, ipoteticamente o praticamente. Dunque, l’organizzazione di una lezione si basa principalmente su quelli che sono i prerequisiti della classe, ecco come individuarli:

  • Identificare gli obiettivi di apprendimento;
  • Dimostrare di conoscere gli strumenti e le metodologie da adottare;
  • Verificare e valutare l’attività didattica;
  • Prestare particolare attenzione ai Bisogni Educativi Speciali.

Per prepararsi adeguatamente, è essenziale seguire una serie di step ben definiti: partire da un prerequisito, definire gli obiettivi, considerare la classe a cui ci si rivolge e come il contenuto verrà trattato, sia in teoria sia in pratica.

L’obiettivo è dimostrare la propria competenza didattica attraverso una griglia di valutazione che prende vita nell’azione didattica.

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A cura di
Redazione

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